La flessibilità a scuola: una competenza chiave per docenti e studenti

La flessibilità è una delle competenze trasversali più importanti del XXI secolo, indicata nell’area personale tra le soft skills fondamentali per affrontare con successo il mondo del lavoro e della vita quotidiana. Derivata dal latino flectere (piegare), rappresenta la capacità di adattarsi e modificare comportamenti, pensieri e strategie in base a circostanze nuove, complesse o inattese, senza perdere il proprio equilibrio interno.

Flessibilità personale, relazionale e cognitiva

Nella sfera personale, essa si traduce nella disponibilità a cambiare prospettiva, a uscire dalla propria zona di comfort, a tollerare l’incertezza e a mantenere la calma nei momenti di crisi.

A livello relazionale, implica l’apertura all’ascolto, la tolleranza verso la diversità, la capacità di negoziare e cooperare.

In ambito cognitivo, è connessa al pensiero critico e divergente, ovvero alla capacità di affrontare i problemi da più angolazioni e generare soluzioni alternative.

Il ruolo della flessibilità nel contesto scolastico

Nel contesto scolastico, la flessibilità assume un ruolo centrale, poiché l’educazione si svolge in un ambiente in costante mutamento: basti pensare all’introduzione delle tecnologie digitali, ai cambiamenti nei programmi ministeriali, alle esigenze di inclusione e ai bisogni educativi speciali.

Gli eventi globali degli ultimi anni – come la pandemia – hanno evidenziato la necessità di una scuola capace di riorganizzarsi velocemente, sia sul piano logistico che metodologico.

Flessibilità nei docenti e negli studenti: due prospettive a confronto

1. Nei docenti

Per gli insegnanti, la flessibilità si manifesta nella capacità di adattare la programmazione didattica, rivedere le modalità di valutazione, gestire situazioni emotive e comportamentali degli studenti.

Un docente flessibile:

  • cambia approccio se una strategia non funziona;

  • ascolta il feedback degli alunni;

  • modifica linguaggio e strumenti per favorire l’inclusione;

  • integra strumenti digitali e accoglie i cambiamenti istituzionali.

Inoltre, modula la relazione educativa in base alle specificità emotive e culturali degli studenti, creando un clima di fiducia e partecipazione attiva.

2. Negli studenti

Per gli studenti, la flessibilità riguarda:

  • la capacità di modificare abitudini di studio;

  • adattarsi a nuovi stili di insegnamento;

  • gestire scadenze e richieste scolastiche in modo adattivo.

Uno studente flessibile:

  • riformula strategie dopo un errore;

  • accetta la diversità;

  • collabora in gruppo nonostante opinioni differenti.

La flessibilità si manifesta anche nella gestione delle emozioni legate allo studio e nella capacità di chiedere aiuto, accettare il confronto e rivedere i propri obiettivi.

Esercizi e strategie per sviluppare la flessibilità a scuola

Per i docenti:

  • Simulazioni di situazioni impreviste (case-study formativi).

  • Auto-riflessione e feedback reciproco.

  • Sperimentazione didattica (project-based learning, flipped classroom, cooperative learning).

Per gli studenti:

  • Role playing e giochi di prospettiva.

  • Gestione del tempo con variabili e imprevisti simulati.

  • Debriefing e analisi dell’esperienza per sviluppare spirito critico.

Una competenza per affrontare il futuro

In un’epoca segnata da profondi cambiamenti, la flessibilità emerge come competenza chiave per il benessere e il successo formativo.

Per i docenti, è una leadership educativa evolutiva, fondata su empatia, ascolto e visione dinamica della didattica.

Per gli studenti, è strumento di cittadinanza attiva e apprendimento permanente, utile per affrontare le trasformazioni del mondo del lavoro.

Inoltre, la flessibilità è connessa a resilienza, creatività, autoregolazione e cooperazione, e dovrebbe essere integrata sistematicamente nei percorsi educativi.

Investire nello sviluppo della flessibilità non è solo una scelta metodologica, ma un impegno etico: una scuola davvero formativa prepara persone capaci di affrontare l’incertezza e il cambiamento con equilibrio e intelligenza.

 

Riferimenti bibliografici

* Goleman, D. (1995). Emotional Intelligence. New York: Bantam Books.

* OECD (2018). The Future of Education and Skills: Education 2030. OECD Publishing.

* Costa, A. L., & Kallick, B. (2000). Habits of Mind: A Developmental Series. ASCD.

* Fullan, M. (2001). Leading in a Culture of Change. Jossey-Bass.

* Claxton, G. (2002). Building Learning Power: Helping Young People Become Better Learners. TLO Limited.

* Trilling, B., & Fadel, C. (2009). 21st Century Skills: Learning for Life in Our Times. Jossey-Bass.

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